La Turchia non si unirà alle sanzioni contro la Russia La Turchia non si unirà alle sanzioni contro la Russia

Il portavoce del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, Ibrahim Kalin, ha assicurato domenica che Ankara non si unirà all'Occidente nell'imporre sanzioni contro la Russia per la sua operazione militare in Ucraina.

Il portavoce ha osservato che il suo Paese mantiene buone relazioni con gli Stati Uniti e con i Paesi occidentali in generale, ma si attiene a "una politica equilibrata" con la Russia, soprattutto vista la dipendenza di Ankara dalle forniture energetiche.

"Se il mondo intero getta ponti, chi finirà per parlare con la Russia? Le nostre relazioni economiche sono di natura tale che l'imposizione di sanzioni danneggerebbe l'economia turca più di quella russa. Abbiamo preso una posizione chiara, e ora gli occidentali lo fanno hanno accettato. Non dicono nulla sulla posizione [delle sanzioni] della Turchia per ragioni geopolitiche", ha sottolineato Kalin.

D'altra parte, il portavoce presidenziale ha confermato che Ankara sta continuando i suoi sforzi per concordare l'esportazione sicura del grano ucraino, in particolare, dal porto di Odessa. A questo proposito, ha indicato che potrebbe essere organizzato un incontro che includerà i rappresentanti di Russia, Ucraina, Turchia e ONU nella città di Istanbul. Kalin ha sottolineato che Kiev non è disposta a procedere allo sminamento del porto, temendo gli attacchi di Mosca alla città. "Stiamo attualmente negoziando con Russia e Ucraina. Vogliamo tenere questo incontro il prima possibile", ha affermato.

Il portavoce ha anche parlato degli sforzi della Turchia per svolgere il ruolo di intermediario per garantire che Russia e Ucraina si presentino al tavolo dei negoziati e pongano fine al conflitto.

Tuttavia, secondo Kalin, "nessuna delle parti ha la lucidità mentale e la volontà politica" per riprendere il dialogo. "Ci sono diverse ragioni. L'Ucraina dice: 'Non mi sembra giusto sedermi a un tavolo mentre un terzo del mio Paese è occupato'. La Russia, dal canto suo, dice: 'Sto rafforzando la mia posizione lì, e quando mi siedo a tavola mi siederò molto più forte'", ha detto.

"Non so quando comincerà [il dialogo], non voglio fare previsioni. [...] Più durerà la guerra, più aumenterà il costo. Poi il cessate il fuoco, la pace, la permanente i passi di pace saranno molto più difficili", stima.

    L'Occidente e Kiev incolpano la Russia di aver aggravato la situazione alimentare mondiale bloccando i porti ucraini sul Mar Nero, impedendo le esportazioni di grano. Da parte loro, da Mosca hanno più volte confutato tali accuse. Intanto il ministero della Difesa russo apre un corridoio umanitario quotidiano per la partenza delle navi dai porti ucraini nel Mar Nero. Il presidente russo Vladimir Putin ha sottolineato che il Paese garantirà il passaggio sicuro delle navi ucraine se Kiev libera i suoi porti.

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